Bellezze al femminile nella mostra di Milano

La donna nella Venezia del Cinquecento, secondo Tiziano e non solo. La mostra di Palazzo Reale

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 16-3-2022

Sala della mostra Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano

Recensione della mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”, a Milano, Palazzo Reale, dal 23 febbraio al 5 giugno 2022.

Ci sono buone e cattive notizie che preparano il visitatore al suo itinerario tra le sale di Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano, la mostra che, attraverso opere di notevole rilevanza (non solo di Tiziano: c’è molto di più), si pone l’obiettivo di ricostruire i termini della presenza femminile nella società veneziana del secolo XVI. La cattiva notizia è che la mostra curata da Sylvia Ferino-Pagden, seconda tappa d’un progetto cominciato qualche mese fa al Kunsthistorisches Museum di Vienna e adesso approdato a Milano, a Palazzo Reale, manca d’un numero piuttosto consistente di dipinti che sostenevano l’esposizione austriaca.

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Erotismo di matrice classica nei dipinti di Tiziano per Alfonso d’Este

Arianna in Andros, una invenzione di Tiziano

di Monica Centanni in Engramma 163, marzo 2019

1 | Tiziano, Baccanale degli Andri, 175 x 193 cm, Madrid, Museo del Prado.

Madrid, Museo del Prado Sala 42: un quadro, grande, di Tiziano invita lo spettatore a entrare in gioco, spalancandogli davanti la scena di una festa en plein air. Corpi in movimento, brocche di vino che passano di mano in mano, uomini e donne, vestiti e svestiti, un bimbo che si tira su la vestina e fa la pipì, musica che par di sentirla suonare, clima di festa. Tutto questo non è che il fondale: perché protagonista è il corpo femminile in primo piano – carne delicatamente rosea, morbida, forme sontuose, capelli sciolti, i riccioli fluttuanti di un biondo caldo. Quasi fuori scala rispetto alla taglia degli altri personaggi, nuda, di un’esibita nudità, il volto, riverso e pervaso da un piacere assoluto, che isola la figura in un suo altrove agli altri inaccessibile, il braccio piegato dietro alla testa, raccontano meglio di qualsiasi altro dispositivo narrativo, verbale o icastico, cosa sia una festa dionisiaca: ebbrezza, dolcezza, abbandono della rigidità delle forme e delle posture, rilassatezza delle membra, oblio di sé, paradosso di un’estasi dal mondo tutta mondana – questo è quanto Dioniso insegna

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Gli interessi dei mercanti: come si esportano i capolavori

Camuccini e Day, fraudolenza intorno ai Baccanali

di Stefano Pierguidi , ALias, 23-5-2021

Tiziano Vecellio,

Pier Ludovico Puddu, “Pietro Camuccini e Alexander Day artisti e mercanti di quadri nella Roma di fine Settecento. Strategie e dinamiche commerciali”, De Luca. Caso gravissimo di dispersione del patrimonio fu l’espatrio da Roma, a più riprese, dei tre Tiziano e del Bellini già nel camerino di Alfonso d’Este: il libro focalizza il ruolo «nero» avuto nella vicenda, tra Sette e Ottocento, dai due artisti-mercanti

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Eros della Maddalena di Tiziano

“Pria del folle mondo errante, poscia di Cristo amata amante”: la Maddalena di Tiziano

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 27-9-2020

Tiziano, Santa Maria Maddalena (1533-1535 circa; olio su tavola, 85,8 x 69,5 cm; Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina, inv. Palatina n. 67)

La Maddalena di Tiziano, opera conservata a Firenze a Palazzo Pitti, è uno dei capolavori del pittore cadorino, da leggere con l’aiuto della letteratura.

In un passo delle sue Vite, e nello specifico in quella dedicata a Tiziano, Giorgio Vasari elenca alcune opere ammirate nel guardaroba del duca Guidobaldo II della Rovere, al tempo in cui il grande storiografo visitò Urbino, nel 1548: tra questi lavori, Vasari menziona una “testa dal mezzo in su d’una Santa Maria con i capegli sparsi, che è cosa rara”. Leggi tutto “Eros della Maddalena di Tiziano”

Potenza e maniera del Pordenone

La tempesta del Pordenone, il pittore che turbò e sgomentò Caravaggio

di Vittorio Sgarbi, 21-11-2019

Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone, Adorazione dei Magi (1520; affresco; Treviso, Duomo, Cappella Malchiostro)

Si scatena una tempesta nei cieli padani, all’arrivo del Pordenone (Giovanni Antonio de’ Sacchis; Pordenone, 1484 – Ferrara, 1539), reduce vittorioso da un match con Tiziano nella cappella Malchiostro del Duomo di Treviso. Il Cadorino è alle corde e l’insidioso Pordenone si abbatte su di lui con una furia incalzante. Non gli lascia spazio, domina con gli affreschi le pareti ai lati della scolastica Annunciazione di Tiziano. Tiziano ha istinto, e ha dimostrato di avvertire lo spirito dei tempi ne L’Assunta per la Chiesa dei Frari, ma Pordenone ha l’esperienza nuova della Cappella Sistina, di cui ha interiorizzato, senza traumi, il rumore e la paura che accusò Raffaello vedendola di nascosto, grazie a Bramante che gli aperse la porta della Cappella Sistina in assenza di Michelangelo Leggi tutto “Potenza e maniera del Pordenone”

A Brescia, Museo di Santa Giulia, “Mostre di qualità: Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia”, a cura di Francesco Frangi.

Tiziano a Brescia, il Polittico non fu «gettato via»

Una mostra curata su come reagirono i pittori bresciani — Moretto, Savoldo, Romanino — all’arrivo in città, nel 1522, del dirompente Polittico Averoldi di Tiziano. La novità della macchina tizianesca, ispirata al «Laocoonte», trova un terreno reso fertile dalla ventata anticlassica padana del 1517-’18

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