La tutela e la storia dell’arte. Una conversazione con Federico Zeri
di Bruno Zanardi, Finestre sull’arte, 5-8-2022
la storia dell'arte libera la mente
di Bruno Zanardi, Finestre sull’arte, 5-8-2022
di Tomaso Montanari, il fatto quotidiano, 16-10-2020
“Non dette quasi all’usciere il tempo di annunciarla. E mi vidi davanti una donna diversa da tutte le altre. Un erudito classicheggiante avrebbe immaginato in lei ‘Pallade-athena’: io pensai alla Walkiria. Il nome me lo ripetè lei, allungandomi la mano: ‘Sono Fernanda Wittgens!’”: in questo ricordo di Antonio Greppi, primo sindaco di Milano dopo la Liberazione, è come scolpito il ritratto della prima donna cui fu concesso di dirigere un museo statale italiano. Leggi tutto “Un ricordo di Fernanda Wittgens, prima direttrice di un museo di stato in Italia”
di Tomaso Montanari, “Il Fatto Quotidiano” il 12 ottobre 2020
Probabilmente fino a qualche mese fa parlare, su un giornale, di comitati tecnico-scientifici dei Beni culturali sarebbe sembrato un po’ astruso. Ma oggi forse è diverso: oggi che la nostra vita quotidiana dipende dai medici del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile.
Leggi tutto “Quando i politici prendono il posto dei tecnici della cultura”
di Federico Giannini e Ilaria Baratta, Finestre sull’arte 23-7-2020
A molti storici dell’arte piace definire il grande Raffaello Sanzio (Urbino, 1483 – Roma, 1520) come il primo soprintendente della storia, e non è un azzardo affermare che la sua figura costituisca uno dei fulcri della storia della tutela dei monumenti in Italia. Occorre tornare al 27 agosto del 1515: quel giorno, papa Leone X (Firenze, 1475 – Roma, 1521), il pontefice che sarebbe stato poi eternato dall’urbinate in un magnifico ritratto oggi agli Uffizi, veniva nominato praefectus marmorum et lapidum omnium. Leggi tutto “Raffaello difensore ante litteram dei Beni Culturali”
di Rosa Filippini, L’Astrolabio, 23-6-2020
Sembrava cosa fatta la trasformazione di 250 ettari di paesaggio rurale di grande pregio della Tuscia in uno degli impianti fotovoltaici più grandi del mondo. Invece il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è opposto e ha avuto ragione. Ora, con l’opposizione al megaimpianto eolico di Rimini, si fa sempre più duro – e per fortuna più visibile – lo scontro fra chi vuole pale e pannelli a tutti i costi e chi non intende lasciar distruggere il paesaggio e si impegna invece a favore di politiche più efficaci contro il cambiamento climatico. Leggi tutto “Energia e paesaggio”
Edek Osser, da Il Giornale dell’Arte numero 400, settembre 2019
Roma. Nella sua lunga permanenza in centri vitali e poi ai vertici del Ministero dei Beni culturali, Gino Famiglietti è stato, fra l’altro, direttore generale dell’Archeologia, poi degli Archivi e infine di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio fino alla pensione, a 67 anni, lo scorso primo agosto. Leggi tutto “Un funzionario esemplare: intervista a Famiglietti”
Paola Somma
L’ex convento di San Salvador è il pezzo più pregiato della lista, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 luglio 2019, dei primi 93 dei 420 edifici che lo Stato italiano ha messo in vendita, in attuazione al decreto del ministero dell’economia e delle finanze che definisce “il perimetro e le modalità d’azione del piano straordinario di dismissione degli immobili pubblici previsto dalla legge di bilancio del 2019”.
Leggi tutto “La svendita del patrimonio pubblico: un regalo ai privati”
Tomaso Montanari e Salvatore Settis
In un articolo dal titolo particolarmente spiacevole (Beni culturali, è guerra per bande ) apparso ieri su Repubblica, Sergio Rizzo ha ritenuto di dare amplissimo spazio alle feroci censure del soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti, contro il suo superiore gerarchico diretto, il direttore generale per le Belle Arti, Archeologia e Paesaggio, Gino Famiglietti, e contro il Segretario generale Panebianco e il ministro Bonisoli.
Sandro Roggio, Emergenza Cultura, 15-4-2019
Non è difficile immaginarlo: la propensione secessionista di regioni ricche crescerà proporzionalmente ai guai prodotti dalla crisi economica, tanto più nel processo decisionale sui beni culturali. La smania di svincolare i procedimenti amministrativi – SbloccaItalia, Sì-trivelle, ForzaTav e via elencando – è il frutto dell’insofferenza di chi tratterebbe come mercanzia tutto ciò che resta della storia della cultura e dei paesaggi del Paese. Un sentimento alimentato da speculatori nemici di chi tutela questa magnifica eredità. Memorabile la posizione di Renzi & C. contro le soprintendenze da rendere inoffensive, rilanciata nel nuovo corso a guida Lega. L’incertezza è su modi e mezzi, ma l’obiettivo è chiaro e trasversale: l’autonomia per avere le mani libere. Leggi tutto “Depotenziare le soprintendenze per dissolvere le tutele e divorare arte, storia e paesaggio”