Drammatico espressionismo di Donatello

Un Rinascimento brutale e verista. La Maddalena di Donatello

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 16-5-2021

Donatello, Maddalena (1453-1455 circa; legno di gattice, altezza 185 cm; Firenze, Museo del Duomo)

Probabilmente nessun’altra opera del Rinascimento raggiunge il grado di verismo della Maddalena di Donatello, una delle opere più singolari di tutto il Quattrocento, capace persino di provocare repulsione. Un’opera che svela il lato tragico del Rinascimento.

Puoi continuare la lettura dell’articolo al seguente link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/maddalena-donatello-rinascimento-brutale-verista

 

Longhi che non amava Raffaello e poi si ricredette

Raffaello secondo Roberto Longhi. Dall’iconoclastia giovanile alla rivalutazione

La Stanza della Segnatura

Il cinquecentenario raffaellesco del 2020 è stato l’occasione per riaprire molta della bibliografia su Raffaello. Compresa quella longhiana: ma Roberto Longhi davvero odiava Raffaello? Il fatto è che il suo giudizio va considerato su un arco di tempo lungo.

Puoi continuare la lettura di questo articolo al link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/raffaello-secondo-roberto-longhi

 

Giorgio Vasari, Vita di Paolo Uccello

Giorgio Vasari  – Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri

Nell’edizione per i tipi di Giunti – Firenze 1568

VITA DI PAULO UCCELLO PITTOR FIORENTINO

Paulo Uccello sarebbe stato il più leggiadro e capriccioso ingegno che avesse avuto, da Giotto in qua, l’arte della pittura se egli si fusse affaticato tanto nelle figure et animali, quanto egli si affaticò e perse tempo nelle cose di prospettiva; le quali ancor che sieno ingegnose e belle, chi le segue troppo fuor di misura, getta il tempo dietro al tempo, affatica la natura, e l’ingegno empie di difficultà, e bene spesso di fertile e facile lo fa tornar sterile e difficile, e se ne cava (da chi più attende a lei che alle figure) la maniera secca e piena di proffili;

 

Leggi tutto “Giorgio Vasari, Vita di Paolo Uccello”

Vita immaginaria di Paolo Uccello

Marcel Schwob – Vita immaginaria di Paolo Uccello 1896

Marcel Schwob fu filologo, romanziere, traduttore e drammaturgo.
È oggi considerato uno degli intellettuali più importanti della fine del XIX secolo.
Le sue opere intrecciavano il realismo e il fantastico, La sua esistenza fu consacrata a compilare e comparare vite immaginarie, come in questo racconto dedicato al pittore rinascimentale Paolo Uccello Leggi tutto “Vita immaginaria di Paolo Uccello”

Donatello e Michelozzo a Napoli

Donatello e Michelozzo nella chiesa di Sant’Angelo a Nilo: un brano di rinascimento toscano a Napoli

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 14-6-2016

Michelozzo, Donatello e aiuti, Monumento funebre del cardinale Rainaldo Brancaccio

Nel cuore dell’allegro e suggestivo caos di Spaccanapoli, tra gli invitanti profumi che escono da porte e finestre, il vociare chiassoso dei venditori di strada, le note dei musicisti che spuntano ogni tanto di fronte ai palazzi barocchi e spesso coinvolgono i passanti in danze e balli, si nasconde un inaspettato brano di Rinascimento toscano: è il sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio, frutto della collaborazione di Michelozzo (Firenze, 1396 – 1472) e Donatello (Firenze, 1386 – 1466). Si trova nella splendida chiesa di Sant’Angelo a Nilo, che occupa quasi per intero un lato di piazzetta Nilo, uno slargo che sorge alla fine di via San Biagio dei Librai: un tempio di origine medievale ampiamente rimaneggiato agli inizi del Settecento onde fargli assumere le forme tardobarocche nelle quali lo vediamo oggigiorno.

Puoi continuare la lettura sul link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/donatello-michelozzo-monumento-cardinale-brancaccio-napoli

Donatello e Bill Viola: la prova da superare

Sulle proteste contro il nudo di Bill Viola e sulla nostra idea di arte

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 22-3-2017

Ramona's MOMA: Bill Viola, Acceptance, 2008

Mentre nei giorni scorsi l’attenzione di parte del mondo dei beni culturali veniva catalizzata da un inconsistente e vacuo editoriale del presidente d’una nota associazione, a Firenze, tra l’indifferenza dei più, accadeva qualcosa di più preoccupante: un non meglio precisato manipolo di visitatori del Grande Museo del Duomo, turbato dalle nudità della protagonista di Acceptance, opera di Bill Viola in temporanea esposizione nella cappella delle reliquie, induceva il direttore Timothy Verdon a decidere per lo spostamento dell’installazione in un’altra sala. Ora, potremmo decidere di crogiolarci nell’idea di aver a che fare con dei rumorosi talebani “de noantri” per provare un facile senso di superiorità e limitare la nostra azione a un’altrettanto facile indignazione.

Puoi continuare la lettura al seguente link

https://www.finestresullarte.info/opinioni/sulle-proteste-contro-il-nudo-di-bill-viola

Donatello sulla scena urbana

Il “pulpito meraviglioso” di Donatello e Michelozzo per il Duomo di Prato

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 7-11-2016

Il Duomo di Prato

Lo scorso anno, su queste pagine, avevamo scritto di come la città di Prato sia nota, tra le altre cose, per il culto della Sacra Cintola, ovvero la cintura che la Madonna avrebbe donato a san Tommaso come prova dell’Assunzione al cielo. O almeno così si crede. E avevamo raccontato la storia di questa reliquia, considerata miracolosa, attraverso le opere d’arte che si conservano in città. Non ci eravamo però soffermati sull’originale pulpito che decora l’angolo della facciata del Duomo di Prato: un’opera estrosa e fortemente innovativa, realizzata da Donatello (Firenze, 1386 – 1466) e Michelozzo (Firenze, 1396 – 1472), e pensata appositamente per l’ostensione della Sacra Cintola. Vale la pena parlare in modo un po’ più approfondito di un’opera d’arte tra le più interessanti del Rinascimento.

Puoi continuare a leggere questo articolo al link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/donatello-michelozzo-pulpito-duomo-prato

Mosè dallo psicanalista

Quando il Mosè di Michelangelo si raccontò a Freud

Nel 1914, il padre della psicanalisi Sigmund Freud pubblicò un saggio sul Mosè di Michelangelo: un’interessante lettura che riguarda uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte.

di Claudia Farini, Finestre sull’arte, 13-4-2020

Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giulio II (1505-1545; marmo; Roma, San Pietro in Vincoli). Ph. Credit Andrea Jemolo

Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giulio II (1505-1545; marmo; Roma, San Pietro in Vincoli). Ph. Credit Andrea Jemolo

A Roma, all’interno della Basilica di San Pietro in Vincoli, a cui conduce da via Cavour la suggestiva salita dei Borgia, è custodita una delle più note creazioni scultoree di Michelangelo Buonarroti: il Mosè.

L’artista iniziò a lavorare alla statua durante il secondo decennio del Cinquecento per collocarla nel complesso monumentale che doveva ospitare la sepoltura di papa Giulio II, morto nel 1513.

Puoi continuare a leggere questo articolo sul link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/quando-il-mose-di-michelangelo-si-racconto-a-sigmund-freud

Le tombe medicee di Michelangelo: nuova luce

Firenze, la Sagrestia Nuova, capolavoro di Michelangelo, riportata a condizioni di luce simili a quelle ideate dal genio

Finestre sull’arte, 19-2-2019

La Sagrestia Nuova, vista con la tomba di Lorenzo duca d'Urbino. Ph. Credit Andrea Jemolo

A Firenze, la Sagrestia Nuova, capolavoro di Michelangelo, è stata riportata a condizioni di luce simili a quelle ideate dal grande artista toscano grazie a un sapiente “restauro della luce” compiuto in maniera filologica e rispettosa della storia dell’edificio

Puoi continuare a leggere l’articolo al link

https://www.finestresullarte.info/focus/restauro-della-luce-sagrestia-nuova-di-michelangelo-a-firenze

Leggi tutto “Le tombe medicee di Michelangelo: nuova luce”

La Madonna Dreyfuss: Leonardo o Lorenzo di Credi?

Codicillo vinciano. A Leonardo quel che è di Leonardo…

di Gigetta Dalli Regoli, Finestre sull’arte 30-1-2021

Leonardo (attr. a Lorenzo di Credi), Madonna della melagrana, nota anche come Madonna Dreyfus. Washington, National Gallery of Art

Un articolo di Gigetta Dalli Regoli, grande studiosa del Rinascimento fiorentino, sull’attribuzione della Madonna Dreyfus, che secondo la studiosa è opera di Leonardo da Vinci. Una versione estesa di questo contributo sarà pubblicata sulla rivista scientifica Raccolta Vinciana.

Puoi continuare a leggere questo articolo al link

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/codicillo-vinciano-a-leonardo-quel-che-e-di-leonardo