La scomparsa di Philippe Daverio: un grande divulgatore

L’uomo col papillon. Come Daverio ha cambiato l’arte in televisione

di Federico Giannini, 2-9-2020

Philippe Daverio

Il primo impatto con Philippe Daverio e col suo Passepartout non era, usualmente, dei più felici: anzi, per molti la sua figura era addirittura respingente. Non si può negare che la sua presenza abbia incarnato i classici cliché dello storico dell’arte fissi nell’immaginario comune, ma è altrettanto innegabile che Daverio si sia imposto anche grazie alla sua studiatissima immagine: e lui la vestiva alla perfezione non solo per creare il suo personaggio fuori dalle righe, ma anche perché la sentiva propria. Leggi tutto “La scomparsa di Philippe Daverio: un grande divulgatore”

Le ambiguità della Crespi e del FAI

Tomaso Montanari, Vuoi l’arte a fette: tu scrivi da mercante

In che veste scrive Daverio? Gli insulti con cui mi investe vietano di pensare che lo faccia come portavoce o valvassino della signora Crespi. Forse allora come mercante, quale ha tentato di
essere, aprendo gallerie a Milano e a New York (tutte gestite così bene da indurlo a cambiar mestiere). Sì, non c’è dubbio: egli scrive da mercante, giacché le sue argomentazioni (culturalmente risibili) sono quelle tipiche del mantra dei commercianti che, da secoli, vorrebbero le mani libere.

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