Un artista al fronte: Paul Nash e l’orrore della guerra

Nash, l’artista pastorale nel vuoto verdastro

di Paolo Zambianchi, Alias, 21-8-2022

Le immagini della guerra: Paul Nash. Un paesaggio sul fronte belga che sembrava concepito «da Dante o Poe»: come lo shock sovvertì le certezze estetiche del tenente pittore inglese
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Paul Nash, “Void”, 1918, Ottawa, National Gallery of Canada

Void of War, il vuoto della guerra: così si intitolava la mostra di disegni e dipinti organizzata nel maggio del 1918 alle Leicester Galleries di Londra dal tenente dell’esercito inglese Paul Nash, «artista ufficiale sul fronte occidentale». Void (1918) era anche il titolo di un impegnativo quadro a olio di Nash, dipinto a partire dalla sua esperienza su uno dei fronti dove i combattimenti della Prima Guerra Mondiale si erano fatti più crudeli, quello belga, attorno a Ypres. Nei disegni e nel quadro il senso di vuoto non è determinato dal silenzio o dalla mancanza di oggetti; la parola designa piuttosto il vuoto morale, l’assenza del bene, la scomparsa di Dio. Questo scrive l’artista in una lettera alla moglie, tante volte citata perché vi si coglie l’attimo in cui da spettatore emozionalmente distante, con uno sguardo quasi da flâneur, Nash si ritrova fisicamente e moralmente nel bel mezzo della guerra.

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Bella mostra a Milano sul Realismo magico

Realismo magico, cristallizzazioni dopo l’orgia

di Giuseppe Frangi, Alias, 9-1-2022

Cagnaccio di San Pietro,

Cagnaccio di San Pietro, “Donna allo specchio”, 1927, Fondazione Cariverona

A Milano, Palazzo Reale, “Realismo magico”, a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli. Un capitolo specifico del nostro Ritorno all’ordine in dialogo con la Nuova Oggettività tedesca: come vide negli anni settanta Emilio Bertonati Leggi tutto “Bella mostra a Milano sul Realismo magico”

Autocitazionismo d’avanguardia del grande mistificatore De Chirico

De Chirico, l’ancipite Contemporaneo del ritornante

di Giuseppe Frangi, Alias, 3-12-2021

Giorgio de Chirico,

Giorgio de Chirico, “Sole sul cavalletto”, 1972, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma

Loranzo Canova, “Il grande ritorno. Giorgio De Chirico e la Neometafisica”, La Nave di Teseo. Un libro che sdogana in via definitiva la Neometafisica di Giorgio de Chirico, agganciandola organicamente a Festa, Warhol, Guston, alla Transavanguardia… Leggi tutto “Autocitazionismo d’avanguardia del grande mistificatore De Chirico”

Sironi al Museo del Novecento: il peso dell’esistere

Sironi, dolore e storia al cavalletto

di Giuseppe Frangi, Alias, 5-9-2021

A Milano, Museo del Novecento, “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità”, a cura di Elena Pontiggia. Nei dipinti da stanza su cui si incentra la mostra, con scelte di alta qualità e anche rare, l’artista esibisce la stessa tragica e sintetica grandiosità delle opere monumentali pubbliche Leggi tutto “Sironi al Museo del Novecento: il peso dell’esistere”

Berlino negli anni della follia artistica

L’iperinflazione della Germania di Weimar del 1923 nelle opere degli artisti del tempo

da Finestre sull’Arte 16-11-2020

Germania, 1923: bambini che fanno castelli di carta con mazzette di banconote

 

Uno degli eventi più devastanti della storia europea fu l’iperinflazione che colpì la Germania di Weimar nel 1923. Anche gli artisti furono coinvolti: ecco come reagirono.

Quando si parla della Germania degli anni Venti, si è soliti rievocare le immagini della spesa dal panettiere fatta con le carriole piene di soldi, oppure pensare ai bambini che giocano con castelli di carta fatti con mazzette di banconote, o alle code davanti ai negozi per comprare quanta più merce possibile. Negli anni della prima guerra mondiale la Germania fu infatti colpita da una severa inflazione che, stabilizzatasi per qualche tempo attorno al 1920, tornò poi a correre a ritmi vertiginosi, diventando iperinflazione nel 1923. Leggi tutto “Berlino negli anni della follia artistica”

E’ uscito il programma delle conferenze online

Programma conferenze online ottobre 2020

La figura di Picasso, la sua immensa produzione, il suo linguaggio assolutamente unico e incredibilmente vario, l’inarrivabile vitalismo delle sue opere rappresentano un tema di un fascino realmente senza confini, cui ritornare costantemente alla scoperta di nuovi e potenti suggestioni estetiche ed emotive.

La travolgente creatività di Picasso ha attraversato tutta la vicenda artistica novecentesca con la potenza di una irresistibile forza d’urto, con la dirompente capacità di chi scelse la trasformazione della realtà al posto che la sua rappresentazione, utilizzando spregiudicatamente i più raffinati strumenti della tradizione pittorica occidentale e le folgoranti sintesi dell’arte africana che si andava scoprendo proprio in quegli anni nei suoi inediti valori formali.

Nel 1907, con le Demoiselles d’Avignon, inaugurò il cubismo, cancellando con un gesto di suprema e spregiudicata sicurezza secoli di tradizione pittorica. Dopo questo quadro nulla sarebbe più stato come prima. Da quel momento in avanti rimase per decenni l’artista di riferimento europeo e addirittura americano, mantenendo uno stile e un linguaggio autonomi e di spiccata individualità rispetto alle mode del tempo, a volte spregiudicatamente e deliberatamente spiazzando il mondo artistico e la sterminata platea dei suoi ammiratori

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Videoconferenze Luca Mozzati Picasso

Complessità e molteplicità di Picasso

Picasso, ribellione allucinatoria con i tableaux magiques

A Parigi, Musée Picasso, “Picasso. Tableaux magiques”, a cura di Émilie Bouvard, Marilyn McCully, Michael Reaburn. Fine anni venti: Picasso dipinge 152 «quadri magici», dove riscopre l’arte “nègre” per radicalizzare lo scontro dialettico con la realtà. Come insegna Carl Einstein…

In Picasso l’arte africana non fu soltanto un repertorio di suggerimenti formali e operativi, ma anche, e più, la chiave per liberare il quadro dalla sua secolare dipendenza dalla realtà, così da imporlo in totale autonomia, organismo autoconcluso, oggetto. Niente di più lontano dall’idea di mimesi, del feticcio nègre, concepito come interfaccia del Divino e dunque strutturato secondo principî – plastici – che lo alienano dal mondo fenomenico. Leggi tutto “Complessità e molteplicità di Picasso”

Bella monografica per De Pisis a Milano: eccentricità e tenerezza

De Pisis, grandezza di un dio minore

La mostra di Filippo de Pisis a Milano, Museo del Novecento. La facilità (e felicità) delle sue pennellate funziona ogni volta da stupendo inganno ottico. Ma ancora ci si chiede, come trent’anni fa Giuliano Briganti, perché un maestro «totale» quale il marchesino pittore stenti a prendersi la ribalta: una «minorità» che questa mostra non disconferma…

di Giuseppe Frangi, Alias, 3-11-2019

Filippo de Pisis,

Filippo de Pisis, “L’archeologo”, 1928, Genova, Galleria d’Arte Moderna

C’è un enigma che riguarda Filippo de Pisis: com’è possibile che un artista profondo, anticipatore e meraviglioso come lui resti ancora relegato nell’ambito dei maestri «minori». Se lo chiedeva Giuliano Briganti trent’anni fa. «Mi domando», scriveva il critico, «perché de Pisis non goda in campo internazionale di una considerazione pari ai suoi grandissimi meriti». Ce lo si chiede oggi dopo aver visto la mostra al Museo del Novecento di Milano, che verrà poi portata a Roma, a Palazzo Altemps, nel 2020 (a cura di Pier Giovanni Castagnoli, fino all’1 marzo; catalogo Electa). Leggi tutto “Bella monografica per De Pisis a Milano: eccentricità e tenerezza”

De Chirico intrigante e sornione a Palazzo reale che vedremo il 9 dicembre

De Chirico: entrate, giovani, in questa capsula del Tempo

A Milano, Palazzo Reale, la mostra di Giorgio De Chirico. La natura fluida, libera, manipolatoria dell’opera del Pictor Optimus dà modo al curatore Luca Massimo Barbero di creare un dispositivo straniante che incentiva un nuovo tipo di ricezione

Francesco Frangi, Alias, 6-10-2019

Giorgio De Chirico,

Giorgio De Chirico, “Le rive della Tessaglia”, 1926, Faenza, Pinacoteca comunale

Quando cinquant’anni fa Giorgio De Chirico si presentò a Palazzo Reale di Milano per la sua prima vera, tardiva retrospettiva italiana, la immaginò come un «percorso senza inizio e senza fine» (parole sue). Oggi De Chirico torna nelle stesse sale e ancora una volta sfodera la sua formidabile abilità nel rimescolare le carte del tempo (De Chirico, fino al 18 gennaio; di grande qualità il catalogo Marsilio/Electa).

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De Pisis in mostra a Milano

Il Museo del Novecento di Milano dedica una grande retrospettiva a Filippo de Pisis

Il Museo del Novecento di Milano dedica una grande retrospettiva a Filippo de Pisis

Apre il 4 ottobre 2019 presso il Museo del Novecento di Milano De Pisis, la più grande retrospettiva milanese degli ultimi cinquant’anni, visitabile al pubblico fino all’1 marzo 2020.

Curata da Pier Giovanni Castagnoli in collaborazione con Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento, la mostra intende ripercorrere l’attività artistica del ferrarese Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956), sottolineando come l’artista sia stato tra i più significativi protagonisti della pittura tra le due guerre.

Saranno esposti oltre novanta dipinti, tra i più lirici della sua produzione, spaziando da vedute urbane, nature morte e fantasie marine. Il percorso espositivo sarà suddiviso cronologicamente in dieci sale: si partirà dagli esordi nel 1916 e dall’incontro con la pittura metafisica di de Chirico per giungere agli inizi degli anni Cinquanta, quando il pittore venne ricoverato nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita.

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