Mosè dallo psicanalista

Quando il Mosè di Michelangelo si raccontò a Freud

Nel 1914, il padre della psicanalisi Sigmund Freud pubblicò un saggio sul Mosè di Michelangelo: un’interessante lettura che riguarda uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte.

di Claudia Farini, Finestre sull’arte, 13-4-2020

Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giulio II (1505-1545; marmo; Roma, San Pietro in Vincoli). Ph. Credit Andrea Jemolo

Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giulio II (1505-1545; marmo; Roma, San Pietro in Vincoli). Ph. Credit Andrea Jemolo

A Roma, all’interno della Basilica di San Pietro in Vincoli, a cui conduce da via Cavour la suggestiva salita dei Borgia, è custodita una delle più note creazioni scultoree di Michelangelo Buonarroti: il Mosè.

L’artista iniziò a lavorare alla statua durante il secondo decennio del Cinquecento per collocarla nel complesso monumentale che doveva ospitare la sepoltura di papa Giulio II, morto nel 1513.

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4 risposte a “Mosè dallo psicanalista”

  1. Ciao. Ho osservato con attenzione l’opera in marmo di Michelangelo Buonarroti del complesso marmoreo: “La tomba di Giulio II”. Vorrei sapere che cosa solo i rilievi sulla testa di Michelangelo a mo’ di “corna”. inoltre, nella descrizione dell’opera nel libro, si parla di DUE SCHIAVI: UNO RIBELLE e UNO MORENTE. Vorrei sapere sapere dove sono collocati gli schiavi, dato che io non li vedo. Grazie.

    1. Sulla fronte di Mosè sono due corna derivate dall’errata traduzione del vocabolo ebraico che significa fulmine con corna. I due schiavi si trovano al Louvre. Buona serata

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