La mostra di Bernini alla Galleria Borghese: una buona mostra ma in un luogo non idoneo

La mostra di Bernini alla Galleria Borghese di Roma, tra alti e bassi

dal 1° novembre 2017 al 20 febbraio 2018.

Sono passati quattrocento anni esatti da quando un appena diciannovenne Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680) consegnò, al cardinal Maffeo Barberini, il futuro papa Urbano VIII, il San Sebastiano oggi al Thyssen-Bornemisza di Madrid: tanto giovane era l’artista, che fu il padre a dover riscuotere il pagamento. “A dì 29 dicembre scudi cinquanta moneta buoni al sudetto [Pietro Bernini] pagati per prezzo di una statua di marmo bianco di un san Bastiano”: così recita, in maniera inequivocabile, il documento rinvenuto nel 1998 che ha permesso di datare l’opera in seguito finita in Spagna, nonché di confermarne senza dubbio alcuno la committenza barberiniana. È invece trascorso un ventennio dal giorno d’inizio estate in cui il luogo che accoglie la più alta e densa concentrazione mondiale d’opere berniniane, ovvero la Galleria Borghese di Roma, riaprì i battenti dopo un lungo restauro che per sedici anni l’aveva tenuto chiuso. Naturale, dunque, attendersi che questo doppio anniversario venisse celebrato nella maniera più acconcia: una grande mostra su Bernini, che giunge nelle sale della Galleria Borghese vent’anni dopo la mostra sul Bernini giovane allora organizzata al fine di festeggiare la riapertura di quella che fu un tempo la residenza del cardinal Scipione Borghese.

Puoi il seguito dell’interessante articolo, con immagini delle opere esposte e una valida disamina critica dei pro e dei contro della mostra stessa cliccando qui

Pietro e Gian Lorenzo Bernini, Fauno molestato da putti

 

 

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