Credevo fosse un ristorante , ma era una pinacoteca

Ormai è una moda, a Faenza pranzo e ricevimento di nozze fra i quadri della Pinacoteca Civica

di Vittorio Emiliani

Ormai è diventato di moda – in cambio di un po’ di fondi o, come in questo caso, del restauro di un’opera – concedere le sale espositive di un Museo pubblico, statale oppure comunale, per una

cena di compleanno o per un pranzo di nozze. E’ successo al Palazzo Ducale di Mantova per la festa di compleanno della concittadina Emma Marcegaglia. E’ risuccesso alla Reggia di Caserta, dopo le gare di canottaggio nella Vasca del Vanvitelli (piuttosto sporca, si è letto sui giornali locali), per un matrimonio sontuoso in sale non aperte al pubblico, ha precisato il ministro Franceschini, tuttavia, per preparare e decorare l’evento, sono stati occupati persino gli scaloni marmorei, coi tecnici a cavalcioni dei grandi leoni marmorei. Domenica 18 marzo la Pinacoteca Comunale di Faenza è stata concessa quale sala di ricevimento e pranzo per gli sponsali della nipote di un ragguardevole industriale faentino, con l’autorizzazione degli uffici comunali preposti.

Le immagini che pubblichiamo (già riportate peraltro sulla pagina Facebook della ditta che ha curato il ricco catering) mostrano una Pinacoteca riconvertita in un vero e proprio ristorante coi tavoli imbanditi e le sedie a distanza di pochi centimetri dai quadri esposti. Per rendere davvero indimenticabile l’evento, è stato anche utilizzato un leone impagliato sdraiato all’ingresso dello scalone di accesso alle sale espositive. Quale corrispettivo per la concessione degli spazi museali è stata restaurata un’opera della Pinacoteca Comunale.

La Pinacoteca Comunale era entrata nelle cronache cittadine perché a fine febbraio scorso vi era stato rubato un dipinto del XIII secolo, essendo la stessa priva di un apparato di videosorveglianza. C’è da augurarsi che nel frattempo il museo sia stato dotato di tale impianto fondamentale (V.E.).

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