IMMAGINARIO LIBERO
programma inverno 2018
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a cura di luca mozzati
calendario iniziative
- Giovedì 11 gennaio – conferenza: l’onda di caravaggio, amici e vicini
- Giovedì 18 gennaio – conferenza: Annibale Carracci e la tradizione rifondata
- Giovedì 25 gennaio – conferenza: Rubens in Italia e Bernini: il vero e il tenero
- Giovedì 1 febbraio – conferenza: Bernini, la libertà dell’artista e le regole del potere
- Giovedì 8 febbraio – conferenza: Bernini problemi e soluzioni
- Giovedì 22 febbraio – conferenza: Scultura e pittura tra Bernini e Velasquez
- Giovedì 8 marzo – conferenza: L’energia imbrigliata: l’alba del Re Sole
- Martedì 13 marzo – mostra ALBRECHT DÜRER e il Rinascimento fra la Germania e l’Italia
LE CONFERENZE DI VIA TERRAGGIO
Modalità, orari e costi degli incontri. Sede: Università Popolare, Via Terraggio 1, angolo Corso Magenta. Ore 14,45. Suonare citofono e salire al secondo piano quindi a destra sul ballatoio. Durata circa 2 ore. Quota di partecipazione 13 euro, studenti 5 euro. Non è necessaria la prenotazione.
E’ possibile acquistare i cd con le lezioni 5 euro solo immagini, 15 euro immagini più registrazione.
Travolgente e contradditorio Barocco
Di cosa parliamo quando parliamo di Barocco? In che modo, ed entro quali limiti, questa discussa categoria storiografica e stilistica può ancora essere usata per definire l’arte italiana ed europea del Seicento? Rileggere il secolo di Caravaggio e Rubens, di Bernini e Borromini, di Poussin e Velázquez, tenendo come chiavi interpretative la centralità dello spettatore, il rapporto con l’arte antica e con quella rinascimentale, la diffusione geografica del nuovo stile, la tensione tra funzione religiosa e libertà dell’artista, il peso degli equilibri politici e il ruolo dei grandi mecenati. Mettere in evidenza la varietà e la contraddittorietà che segnano ciò che chiamiamo arte barocca significa mettere ancor più in evidenza le tante ragioni che ci spingono a vedere proprio in quel periodo le radici della nostra modernità.
In questi incontri un posto tutto particolare spetta a Bernini. Sembra incredibile, ma Gian Lorenzo Bernini non ha un posto nella genealogia dell’arte moderna: quella che parte dalla rivoluzione di Caravaggio, e attraverso Velázquez, Goya e Manet, conduce agli Impressionisti, e dunque alle avanguardie. L’artista più potente, ricco e realizzato dell’Italia secentesca, «il dittatore artistico di Roma», è sempre stato considerato troppo organico alla propaganda dei papi e dei gesuiti per poter aver parte in questa storia di libertà. Ma in realtà è vero piuttosto il contrario: a modo suo, Bernini ha seguito Caravaggio sulla via del conflitto, arrivando a sacrificare una parte del proprio successo pur di difendere la sovranità sulla propria arte. Ed è anche grazie a questa tensione che le opere di Gian Lorenzo ci appaiono ancora così terribilmente vive. Bernini seppe uscire dalle regole, pagandone tutte le conseguenze e facendo leva sul giudizio di un’embrionale opinione pubblica europea per affrancarsi dall’arbitrio dei principi. Le sue mani e la sua testa divennero l’unica misura che accettava, e il suo atelier fu insieme luogo della creazione e teatro della libertà. Una nuova chiave di lettura per uno dei maggiori artisti di tutti i tempi.
Nota: i titoli degli incontri sono indicativi, dato che i contenuti potrebbero leggermente variare a mano a mano che sviluppo il programma.
Martedì 13 marzo (data da confermare) – ALBRECHT DÜRER e il Rinascimento fra la Germania e l’Italia
Il pistolotto ufficiale recita così, penso che valga la pena di andarci: Una grande mostra a Milano dedicata al genio di Albrecht Dürer, considerato a buona ragione il principale esponente dell’arte del Rinascimento in Germania: pittore, matematico, trattatista, incisore, studioso del mondo naturale, l’estro poliedrico di Dürer può facilmente essere associato a Leonardo da Vinci, suo contemporaneo, col quale condivise più di un interesse. Grande viaggiatore e innamorato dell’Italia, di cui seppe apprezzare le ricerche rinascimentali più raffinate, Albrecht Dürer fu in grado di coniugare la ricercatezza intellettualistica delle corti italiane con la maniera tedesca, attenta al dettaglio e alla teorizzazione, dando alla propria opera un taglio originalissimo in cui arte, scienza, esoterismo e modernità si intersecano in suggestioni assolutamente uniche. L’opera di Dürer spazia tra i generi pittorici più disparati, dal ritratto all’arte sacra, dal paesaggio alla pittura di genere, dalla pittura naturalistica al mito, sempre raggiungendo vette di ineguagliata perfezione, tutte supportate da un parallelo lavoro teorico che con le sue intuizioni di matematica, geometria, prospettiva e astronomia, tocca i vertici più altri del pensiero rinascimentale europeo.
Ritrovo alle ore: da stabilire alla biglietteria della mostra a Palazzo Reale. Quota di partecipazione euro 25 comprensivo di ingresso, prenotazione, sistema whisper, visita guidata.