Jacopo Robusti, le due mostre di Venezia a cinquecento anni dalla nascita. A Palazzo Ducale e alle Gallerie dell’Accademia, la complessità di un linguaggio che si fa dramma nel match con Michelangelo

Che sarebbe Venezia senza Tintoretto? Senza l’incontro con la sua sterminata produzione di quadri, pale d’altare ed enormi teleri in chiese, confraternite e palazzi di questa città? Insieme a Tiziano e a Veronese, infatti, Tintoretto ne ha segnato il volto e l’immaginario, tanto che sembra impossibile raccontare la sua pittura lontano da Venezia, dove è nato e da cui quasi mai si è allontanato. Come esempio di questa difficoltà, viene subito in mente il Tintoretto emigrato a Roma, alle Scuderie del Quirinale, nel 2012. L’ultima grande retrospettiva su di lui, a Venezia, risale addirittura al 1937, a cura di Nino Barbantini, a Ca’ Pesaro.
L’inesorabile celebrazione dei cinquecento anni dalla nascita del pittore ci consente di vederlo finalmente raccontato, alla luce degli studi più aggiornati, in due grandi esposizioni, figlie di un unico progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Musei Civici, Gallerie dell’Accademia di Venezia e National Gallery di Washington (dove le mostre si traferiranno da marzo 2019). Leggi tutto “Tintoretto, tirannico e sofisticato : mostre a Venezia”