Si riprende a viaggiare con l’Umbria!

 

UMBRIA

Classico medievale

9-14 ottobre 2023

viaggio a cura di Luca Mozzati – organizzazione tecnica Comet Europa srl

La bellezza architettonico-urbanistica di Perugia, gli affreschi di Assisi, la porta di Spello, la piazza di Bevagna, il borgo di Montefalco, la chiesa romanica di Bovara, il tempietto del Clitumno, la città di Spoleto. Nomi che evocano la bellezza di una regione che conserva intatte atmosfere e opere di tempi lontani, da vedere, o rivedere, per la pura gioia dello spirito

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umbria 2023 programma

Il senso di visita di un santuario medievale: Subiaco

Subiaco, riordinamento filologico del palinsesto benedettino

di Roberto Cobianchi, Alias, 10-7-2022

Subiaco, il Monastero del Sacro Speco
Virginia Caramico, “Il Sacro Speco di Subiaco illustrato. Topografia sacra e narrazione per immagini fra Due e Trecento”, Mandragora. La studiosa rimette «al loro posto» i luoghi, i committenti, gli artisti e le immagini, con rispettive simbologie, del Sacro Speco due-trecentesco. Il percorso che viene proposto, come se fossimo pellegrini del Duecento, è quello ‘ascensionale’, dalla Porta Sancti Benedicti al Sacrum specum

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Splendore di Duccio da Buoninsegna

La Maestà di Duccio di Buoninsegna: un capolavoro della storia dell’arte italiana

di Francesca Interguglielmi, Finestre sull’arte, 15-10-2021

Duccio di Buoninsegna, Maestà, recto (1308-1311; tempera su tavola, 214 x 412 cm; Siena, Museo dell'Opera del Duomo)

La Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro conservato al Museo dell’Opera del Duomo di Siena, è una delle opere fondamentali della storia dell’arte italiana. Fu dipinta tra il 1308 (ma forse anche prima) e il 1311 e la sua consegna fu anche un evento per Siena.

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Condanna e celebrazione di Dante a Firenze

Ecco come Dante venne prima condannato e poi riabilitato. La mostra del Museo del Bargello

di Federico Giannini, Finestre sull’arte 26-5-2021

Giotto e scuola giottesca, Ritratto di Dante (1334-1337; affresco; Firenze, Museo del Bargello, Cappella del Podestà)

Recensione della mostra “Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante” (a Firenze, Museo Nazionale del Bargello, dall’11 maggio all’8 agosto 2021)

Una mostra che si ponga l’obiettivo di riannodare i fili tra Dante Alighieri e Firenze, ricostruendo il processo di riappropriazione cui il poeta fu sottoposto negli anni successivi alla sua scomparsa, e seguendo la diffusione dei suoi scritti, non può ch’essere una rassegna eminentemente politica: percorrere le sale del Museo Nazionale del Bargello di Firenze dov’è stata allestita la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante significa, pertanto, leggere le trame d’un racconto ch’è anzitutto politico.

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Le letture di Dante in mostra a Roma

Le letture di Dante, una passeggiata fra i codici

Sara de Simone, Alias, 7-11-2021

Guillaume de Lorris,  Jean de Meung,

Guillaume de Lorris, Jean de Meung, “Roman de la Rose”, part., Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana

A Roma, Palazzo Corsini,”La biblioteca di Dante”, a cura di Roberto Antonelli, Ebe Antetomaso, Marco Guardo, Lorenzo Mainini. Più di settanta manoscritti miniati provenienti da tutta Europa: un vertiginoso teatro della memoria, dai Salmi, sui quali da piccolo imparò la «gramatica», ai testi di scienza e teologia letti negli ultimi anni Leggi tutto “Le letture di Dante in mostra a Roma”

Sublime Duccio

La Maestà di Duccio di Buoninsegna: un capolavoro della storia dell’arte italiana

di Francesca Interguglielmi, Finestre sull’arte, 15-10-2021

Duccio di Buoninsegna, Maestà, recto (1308-1311; tempera su tavola, 214 x 412 cm; Siena, Museo dell'Opera del Duomo)

La Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro conservato al Museo dell’Opera del Duomo di Siena, è una delle opere fondamentali della storia dell’arte italiana. Fu dipinta tra il 1308 (ma forse anche prima) e il 1311 e la sua consegna fu anche un evento per Siena.

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Un magnifico libro di Raffaele Casciaro sulla chiesa di Galatina

Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, una straordinaria pelle pittorica

di Michela Becchis, il manifesto, 19-9-2020

Particolare dagli affreschi di santa Caterina d'Alessandra, a Galatina

Particolare dagli affreschi di santa Caterina d’Alessandra, a Galatina

© Foto Michele Onorato

Entrare a Santa Caterina a Galatina è, per chiunque, un vero momento di vertigine. Che non esistano luoghi di marginalità per l’arte dovrebbe essere ormai affermazione sin troppo banale, che esistano luoghi d’arte di straordinario interesse che abbiamo il dovere di non far soffocare da un’idea di turismo pensato come un estivo sciamare assolato sembra cosa più complessa. Leggi tutto “Un magnifico libro di Raffaele Casciaro sulla chiesa di Galatina”

Un grande restauro nel Camposanto di Pisa

Il Trionfo della Morte, il capolavoro di Bonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa

di Antonio Paolucci, Finestre sull’arte, 22-5-2020

Bonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte (1336 circa; affresco, 564 x 1497 cm; Pisa, Camposanto Monumentale)

Dopo un restauro durato più di settant’anni, il Trionfo della Morte di Bonamico Buffalmacco, il grande affresco che decora una delle pareti del Camposanto Monumentale di Pisa, è stato consegnato, nel 2018, a condizioni di leggibilità soddisfacenti, che ci permettono di comprendere pienamente di trovarci davanti a una pittura fortemente espressiva, tra i vertici del Trecento.

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Le allegre vite dei santi. Spunti di letture

Corpi dei santi, in bilico tra straordinari privilegi e quotidiana familiarità

Medioevo. Dagli studi di André Vauchez all’età di mezzo di Jack Hartnell, tra vita e morte

di Marina Montesano, il manifesto 12-6-2020

Andrea Orcagna, Redentore e santi, 1357: Polittico della Cappella Strozzi, Mantova

Andrea Orcagna, Redentore e santi, 1357: Polittico della Cappella Strozzi, Mantova

Una forma di racconto che ha le sue origini nell’età tardoantica e che rivestì grande importanza nei secoli successivi è data dalle Passiones, poi Vitae dei santi. L’agiografia rappresenta un genere letterario fondamentale per comprendere il medioevo, al di là della sterile distinzione tra gli elementi fantastici (prevalenti) e quelli reali delle biografie dei santi, peraltro già ampiamente operata dai padri «bollandisti» a partire XVII secolo.

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