La giuria popolare legittima l’abbattimento di un momnumento pubblico

Sul verdetto di Bristol, che cambia la storia dei monumenti pubblici

di Leonardo Bison, Finestre sull’arte, 7-1-2022

Il momento in cui la statua di Edward Colston viene gettata nelle acque del porto di Bristol

Sono stati giudicati non colpevoli i quattro imputati per l’abbattimento del monumento di Edward Colston a Bristol. Ecco perché questo verdetto cambia la storia dei monumenti pubblici.

“Sono stati necessari 16 cittadini normali di Bristol – 4 indagati innocenti e 12 giurati – per porre fine a un secolo di intransigenza e ritardi per mano di una sequenza di consigli comunali, sindaci eletti e la Society of Merchant Venturers. Nessun monumento ai crimini contro l’umanità”.

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Quando i monumenti sono detestabili

Quale destino per i monumenti legati al colonialismo? Un ricordo inclusivo

di

L'abbattimento del monumento a Edward Colston: il momento in cui la statua di bronzo viene gettata nelle acque del porto di Bristol

Cosa fare dei monumenti scomodi che abbiamo ricevuto in eredità dal passato? Cancellare la memoria non è la strada: quello che serve, specialmente in un paese selettivamente smemorato come il nostro, occorre guardare a esempi di rideterminazione degli spazi della memoria. Leggi tutto “Quando i monumenti sono detestabili”

Un grande restauro nel Camposanto di Pisa

Il Trionfo della Morte, il capolavoro di Bonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa

di Antonio Paolucci, Finestre sull’arte, 22-5-2020

Bonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte (1336 circa; affresco, 564 x 1497 cm; Pisa, Camposanto Monumentale)

Dopo un restauro durato più di settant’anni, il Trionfo della Morte di Bonamico Buffalmacco, il grande affresco che decora una delle pareti del Camposanto Monumentale di Pisa, è stato consegnato, nel 2018, a condizioni di leggibilità soddisfacenti, che ci permettono di comprendere pienamente di trovarci davanti a una pittura fortemente espressiva, tra i vertici del Trecento.

Leggi tutto “Un grande restauro nel Camposanto di Pisa”

Iconoclastia contemporanea

Bristol (Regno Unito), manifestanti abbattono monumento di un mercante di schiavi del ‘600

da Finestre sull’arte, 7-6-2020

Bristol (Regno Unito), manifestanti abbattono monumento di un mercante di schiavi del '600

Bristol (Regno Unito), manifestanti abbattono monumento di un mercante di schiavi del ‘600

La protesta del movimento Black Lives Matter investe anche i monumenti: è accaduto a Bristol, nel Regno Unito, dove una manifestazione di protesta per la morte di George Floyd, l’uomo di 48 anni ucciso durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio in Minnesota (Stati Uniti), si è conclusa con l’abbattimento di un monumento in bronzo dedicato a Edward Colston (1636 – 1721), mercante e commerciante di schiavi africani che, tra il 1672 e il 1689, si stima abbia fatto arrivare in America più di 80mila uomini, donne e bambini africani, 19mila dei quali si pensa siano morti durante il viaggio. Leggi tutto “Iconoclastia contemporanea”

I monumenti fascisti vanno distrutti?

Se ci sentiamo toccati sui monumenti fascisti, forse abbiamo ancora qualche conto in sospeso

di Federico Giannini, 31-10-2017

Iscrizione sulla Torre Civica di Sermide (Mantova). Ph. Credit Finestre sull'Arte

Iscrizione sulla Torre Civica di Sermide (Mantova) con la scritta “fascista” abrasa. Alle ultime elezioni del piccolo comune lombardo, una lista con il fascio littorio nel simbolo è entrata in consiglio comunale. Ph. Credit Finestre sull’Arte

Riflessione su monumenti fascisti, eredità del nostro passato: abbiamo riflettuto abbastanza, o abbiamo ancora qualche conto in sospeso?

Trovare una risposta unica alla domanda lanciata dal già ampiamente discusso articolo del New Yorker firmato da Ruth Ben-Ghiat, che si chiedeva per quale motivo in Italia esistano ancora così tanti monumenti del ventennio fascista, è impresa praticamente impossibile, dacché occorrerebbe ripercorrere la storia d’ognuna delle singole vestigia del regime che ancora rimangono intatte. Per rispondere al quesito si può però partire da una necessaria premessa storica: in Italia, la defascistizzazione avanzò in modo piuttosto confuso e caotico, e senza rispondere ad alcun sistematico coordinamento, con la conseguenza che il processo incontrò non poche difficoltà, non riuscì a essere veramente incisivo (anche per il fatto che molti funzionarî coinvolti dalla defascistizzazione, che doveva riguardare tutti gli aspetti della sfera pubblica, dalla scuola all’amministrazione, dall’esercito alla magistratura e via dicendo, erano loro stessi implicati col regime), e sul piano politico sperimentò un’importante battuta d’arresto con l’amnistia Togliatti al punto che, a detta della stragrande maggioranza degli storici, gli esiti furono pressoché fallimentari. Leggi tutto “I monumenti fascisti vanno distrutti?”

Ha senso rimuovere le statue simbolo del passato?

Le statue della vergogna. Celebrano il passato, ipotecando il presente

Il dibattito. Non solo i gerarchi sudisti negli Stati Uniti, ma i simboli del fascismo in Italia e del colonialismo in tutta Europa. Robert E. Lee e i suoi pari non sono pericolosi perché ricordano una guerra dell’Ottocento ma perché legittimano la centralità del razzismo ancora oggi, nel terzo millennio

di Alessandro Portelli, il manifesto, 12-6-2020

Rilievi per abbattere la statua del generale confederato Robert E. Lee a Richmond in Virginia foto AP
Rilievi per abbattere la statua del generale confederato Robert E. Lee a Richmond in Virginia foto AP

In questi giorni, molte persone colte che non avevano visto niente di biasimevole nella distruzione o rimozione delle statue di Marx e Lenin in Europa orientale si sono sentite offese dalla rivendicazione (e dalla pratica) dei movimenti afroamericani negli Stati Uniti di rimuovere le statue dei generali e degli uomini politici del Sud schiavista. Leggi tutto “Ha senso rimuovere le statue simbolo del passato?”