Insulso come da aspettative: il film su Caravaggio che dipinge le puttane

L’ombra di Caravaggio? Di Caravaggio manco l’ombra

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Il film su Caravaggio di Michele Placido? Dal punto di vista storico-artistico, il solito, trito polpettone di cappa e spada coi tipici cliché: Caravaggio bello e dannato, che dipinge le meretrici e manda la Chiesa su tutte le furie. L’arte? Un pretesto narrativo. Solo un elemento si salva.

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Il vuoto della critica e il nulla dell’arte come merce

La critica d’arte è morta, stramorta, sepolta

di Luca Zuccala, Finestre sull’arte 14-3-2022

La Top 5 delle Mostre d'Arte Moderna e Contemporanea del 2019 - Artuu Magazine | L'Arte per i Millennials

Jeff Koons all’Ashmolean Museum, Oxford, 2019

La critica d’arte è morta? E nel caso lo sia, a chi è che potrebbe interessare la notizia? Riflessioni sull’attuale sistema dell’arte contemporanea.

Che la critica d’arte sia morta, stramorta, sepolta, è palese. Che a nessuno, a parte alla ristrettissima e autoreferenziale cricca dell’arte contemporanea, importi qualcosa è ancora più palese, totale. Non che sia una cosa buona, anzi è tragica seppur riflessa su pochissime persone, ma è semplicemente la logica e limpida conseguenza di un capitalismo economico, culturale, digitale (e anche estetico) che ha pervaso ogni campo. Anche quello dell’arte.

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Influencer al museo: consumismo versus cultura

Mahmood e Ferragni: l’arte piegata al consumo

di Tomaso Montanari

Articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, 26 luglio 2020

Credo sia stato un errore far girare a Mahmood il video di Dorado al Museo Egizio di  Torino. E non certo perché è a torso nudo, e nemmeno perché la canzone dice: «Mi piace lei perché ha il culo sodo (uh)». È molto più volgare la Galleria dei Re, inflitta al Museo Egizio da Alain Elkann, che non la performance di Mahmood, riuscitissima. Leggi tutto “Influencer al museo: consumismo versus cultura”