Una mostra di qualità su Tiepolo in arrivo a Milano

Nel 2020 a Milano è in arrivo una grande mostra su Giambattista Tiepolo

Nel 2020 a Milano è in arrivo una grande mostra su Giambattista Tiepolo
Anticipazioni per il 2020: a Milano, le Gallerie d’Italia di piazza Scala organizzano una grande mostra su Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 – Madrid, 1770), per celebrare il 250° anniversario della scomparsa. La rassegna, curata da Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, sarà occasione per ricostruire la vicenda del grande artista veneziano e per approfondire i suoi rapporti con la città di Milano, che fu tappa iniziale dell’affemrazione del pittore fuori da Venezia.

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Una mostra di qualità su Caravaggio e Genova

L’Ecce Homo di Genova è veramente un’opera di Caravaggio? La risposta alla mostra di Palazzo della Meridiana

Recensione della mostra “Caravaggio e i Genovesi. Committenti, collezionisti, pittori”, a Genova, Palazzo della Meridiana, dal 14 febbraio al 24 giugno 2019

Caravaggio, Ecce Homo (1605-1610 circa; olio su tela, 128 x 103 cm; Genova, Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco)

Caravaggio, Ecce Homo (1605-1610 circa; olio su tela, 128 x 103 cm; Genova, Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco)

Solo nell’ultimo anno si sono registrate almeno un paio d’interessanti opportunità che, sebbene slegate tra loro, hanno offerto a pubblico e studiosi molto materiale per aprire un’approfondita discussione sugli sviluppi del caravaggismo a Genova. Nel primo caso s’è trattato della mostra milanese L’ultimo Caravaggio: a dispetto della titolazione altisonante ed escogitata ammiccando al richiamo che il nome di Caravaggio (Michelangelo Merisi, Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610) esercita sul pubblico, la rassegna delle Gallerie d’Italia s’è configurata come una proposta d’elevatissimo valore scientifico che, partendo dalle vicende collezionistiche di Marco Antonio Doria (Genova, 1572 – 1651) e mossa dall’assunto secondo cui Genova avrebbe recepito in maniera quanto meno fredda la lezione del Merisi, giungeva a concludere che l’arte del grande lombardo, malgrado avesse affascinato diversi artisti genovesi, non ebbe modo d’incidere in maniera determinante sul capoluogo ligure.

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Intorno alla mostra “L’ultimo Caravaggio” delle Gallerie d’Italia

“Può esistere una storia dell’arte del Seicento senza Caravaggio”. Parla Alessandro Morandotti

Caravaggio, Martirio di sant'Orsola
Caravaggio, Martirio di sant’Orsola (1610; olio su tela, 143 x 180 cm; Napoli, Gallerie d’Italia, Palazzo Zevallos Stigliano)
Gallerie d’Italia di Milano presenta L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano (nelle prossime ore verrà pubblicata la recensione di Finestre sull’Arte. Tre città a confronto per inquadrare e illustrare le vicende artistiche sviluppatesi nei tre decenni (1610-1640) successivi alla scomparsa di Michelangelo Merisi, cominciando proprio dall’estremo atto di Caravaggio: il Martirio di Sant’Orsola del 1610. Da qui, un confronto con gli artisti del tempo attraverso una cinquantina di opere, lungo un periodo storico-artistico diviso tra il naturalismo caravaggesco e l’esplosione trionfante del Barocco. Tra fascinazione e resistenza al nuovo e rivoluzionario linguaggio. Perché resistenza e indipendenza all’eredità meravigliosamente ingombrante (e feconda) di Caravaggio ci fu, come spiega la mostra. Quindi, tema cardine dell’esposizione: una storia dell’arte nell’Italia seicentesca senza Caravaggio può essere ed esistere. Parola al curatore, Alessandro Morandotti.

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