La mostra del Grand Tour a cui dedicheremo uno dei nostri incontri

Il Grand Tour, sognando l’Italia nel Settecento. La mostra di Milano

di Federico Giannini, Finestre sull’arte, 21-1-2022

Gaspar van Wittel, Veduta del Colosseo con l'arco di Costantino (1716; olio su tela, 54,5 x 114,3 cm; Norfolk, The Earl of Leicester and the Trustees of the Holkham Estate)

Recensione della mostra “Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”, a Milano, Gallerie d’Italia di piazza Scala, dal 19 novembre al 27 marzo 2022.

L’espressione “Grand Tour” compare per la prima volta nel 1670, nello scritto d’un prete cattolico inglese, Richard Lassels, che quell’anno pubblicava a Parigi un libro, The Voyage of Italy, nel quale erano descritte le città, i monumenti, gli edifici visti durante un viaggio in Italia. Il libro cominciava con una prefazione in cui Lassels elencava i benefici del viaggiare, e tra i varî vantaggi di quest’attività il sacerdote includeva la possibilità di capire meglio la storia che si legge sui libri: “nessuno”, scriveva Lassels, “comprende meglio Livio e Cesare, Guicciardini e Monluc di colui che ha fatto il Grand Tour di Francia e il Giro d’Italia”.

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