L’ombra di Caravaggio? Di Caravaggio manco l’ombra
CAPOLAVORO. C’è solo questa parola, definitiva e indelebile, per definire il nuovo film dedicato a Michelangelo Merisi da Caravaggio dal genio di Michele Placido. Tutto è perfetto: la Roma sbrindellata e triviale del primissimo Seicento, il profluvio d’insulti, bestemmie a mezzi denti, sangue, culi, falli posticci e urla degli inquisitori scandalizzati e purissimi, servi integerrimi di Santa Madre Chiesa che obbediscono marziali a Cardinali dissoluti e lascivi, appassionati d’arte nel migliore dei casi (come l’imbelle Scipione Borghese), sodomiti nel peggiore (il satiresco Francesco Maria del Monte). Scamarcio poi è Caravaggio redivivo: passionale e appassionato, non nega a nessuno la piacevolezza del suo corpo, siano essi uomini, donne o fanciulli.
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