Vittorio Emiliani, Lettera aperta a La7 -Come trasformare un confronto culturale in un “soffiettone”
Leggi tutto “Anche la miglior tv, LA7, compromette la corretta comunicazione”
la storia dell'arte libera la mente
informazioni interessanti sul mondo dell’arte
Record di visitatori nei musei, record di incassi da bigliettazione, aumento imperioso dei fondi destinati alla cultura. Siamo finalmente diventati, senza accorgercene, il Paese di Bengodi in fatto di beni culturali e paesaggio? A sentire il Ministro Franceschini e i suoi annunci trionfalistici parrebbe proprio di sì.
Leggi tutto “Ancora sui numeri dei visitatori dei musei e dei relativi incassi”
Tomaso Montanari in blog Articolo9 Repubblica.it 17-1-2018
Guardate questa fotografia. Non è un remake di provincia di Eyes Wide Shut: è che, per ragioni di privacy, bisognava cancellare i volti di queste dame e di questi cavalieri fieri di mostrarsi a banchetto, subito prima di Natale, nella stretta galleria della Pinacoteca dei Musei Civici di Ascoli.
Leggi tutto “Vieni a cena al museo? Iniziative per la valorizzazione dei Beni Culturali”
Archeologia . Il monumento, uno dei più rappresentativi della civiltà aramaica, è stato bombardato dai turchi nell’ambito dell’offensiva che dal 20 gennaio coinvolge il cantone di Afrin, nella regione del Rojava,
Il tempio dopo le distruzioni © Foto Ap
Due nuovi spazi arricchiscono la visita del Palazzo dei Duchi nel Castello di Vigevano. Dopo gli ambienti delle feste e degli spettacoli di corte riaperti ad aprile 2017, vengono adesso resi accessibili dal Comune di Vigevano – al termine del restauro – le stanze di Beatrice d’Este. I due preziosi locali fanno parte della “ala al femminile” del Castello di Vigevano, voluta da Ludovico il Moro e progettata da Donato Bramante come “nursery” della Duchessa (La Loggia delle Dame e il Giardino pensile), come alloggi delle ancelle, come spazi privati per gli armadi, i vestiti, le collezioni d’arte di Beatrice d’Este. Sabato 27 e domenica 28 gennaio per chi volesse visitarle il racconto di come erano in origine quelle stanze, l’animazione con proiezioni e installazioni sulla duchessa di Milano inventrice della moda italiana e collezionista di smalti, avori, vetri, acque profumate. L’iniziativa è organizzata dal nuovo Infopoint Vigevano la cui gestione è affidata dal 1 ottobre 2017 ad una associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata il bando del Comune per la durata di quattro anni. Capofila l’azienda vigevanese di trasporti Stav insieme a Frigerio Viaggi tour operator di Milano e alla impresa Erre4 titolare del sito www.visitvigevano.it. Per informazioni 3293194342 r4inrete@gmail.com (Video Sacchiero)
da: La Provincia Pavese
Volentieri inoltro l’invito a partecipare a questo incontro pubblico a Milano in Palazzo Marino in quanto uno dei temi trattati sarà proprio il rispetto dell’Articolo 9 della Costituzione, quello che riguarda i Beni Culturali, che sarà trattato dalla collega Anna Torterolo.
“Attualità della Costituzione Repubblicana: un impegno per tutti i Cittadini”
(Sana, robusta e più viva che mai festeggia i suoi primi 70 anni di vita)
31 gennaio 2018 alle ore 17.00
Palazzo Marino – Sala Alessi – Piazza Scala, 2 – Milano
Interventi:
Carlo Smuraglia – presidente emerito ANPI: “Princìpi, valori e spirito della Costituzione”
Vittorio Agnoletto – medico, docente universitario: “La Repubblica tutela la salute” (art. 32)
Gianni Barbacetto – giornalista de Il Fatto Quotidiano: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (art.21)
Anna Torterolo – storica dell’arte: “La Repubblica tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione” (art.9)
Gino Strada – fondatore e direttore esecutivo di Emergency: “L’Italia ripudia la guerra” (art.11)
Gherardo Colombo – già magistrato: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” (art.3)
Roberta De Monticelli – docente universitaria, del c.d.p. di Libertà e Giustizia: “La scuola è aperta a tutti” (art.34)
E’ previsto l’intervento di un Consigliere Comunale
Modera il dibattito:
Albarosa Raimondi – Libertà e Giustizia
La Sacra di San Michele è salva.
L’incendio divampato la sera del 24 gennaio è partito dal tetto del convento dove abitano tre padri rosminiani. E lì per fortuna si è fermato. Come ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte al termine di un sopralluogo effettuato nel pomeriggio del 25 gennaio con l’assessora alla Cultura, i danni non sembrano essere ingenti, anche se ha riconosciuto che è stato corso un bel rischio.
Il presidente ha quindi confermato che, come gli aveva garantito in mattinata l’assessore al Bilancio, nei fondi europei sono state individuate risorse abbondantemente sufficienti per far fronte alle operazioni di ripristino delle parti bruciate. Sia lui che l’assessora hanno poi ringraziato i vigili del fuoco per essere riusciti, con un lavoro straordinario, a circoscrivere i danni e dichiarato che il rogo ha intaccato una parte che sembra facilmente riparabile.
in Finestre sull’Arte
Non è nuova, né tanto meno originale, l’idea di ricostruire il tempio G di Selinunte, rilanciata ieri da Vittorio Sgarbi, che da novembre è il nuovo assessore alla cultura della Regione Sicilia e che per tutta la campagna elettorale ha sbandierato l’ipotesi di ricostruzione come suo cavallo di battaglia. Nelle scorse ore, lo storico dell’arte ferrarese ha diffuso le stime sui costi per rialzare le colonne del tempio, abbattuto da un sisma in epoca altomedievale, quando Selinunte era già disabitata e in stato di abbandono da secoli. E da quell’evento, del tempio G non è rimasto altro che un ammasso di rovine su cui svetta un’unica colonna, ribattezzata “il fuso della vecchia” dagli abitanti della zona.
Jean Pierre Houël, Rovine del tempio grande di Selinunte (1782; inchiostro, pietra nera e gouache su carta, 35,1 x 54,5 cm; Parigi, Louvre, Cabinet des Dessins)
A Roma, Galleria d’Arte Moderna, “L’essenziale verità delle cose”.
Al museo di via Crispi torna Francesco Trombadori, un caso che Roberto Longhi, nel 1925, vedeva sotto specie olandese. Nature morte, ritratti, paesaggi: sempre «filtrare il vero». Fino all’11 febbraio
Leggi tutto “Una bella mostra per Francesco Trombadori a Roma fino all’11 febbraio”
dal 1° novembre 2017 al 20 febbraio 2018.
Sono passati quattrocento anni esatti da quando un appena diciannovenne Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680) consegnò, al cardinal Maffeo Barberini, il futuro papa Urbano VIII, il San Sebastiano oggi al Thyssen-Bornemisza di Madrid: tanto giovane era l’artista, che fu il padre a dover riscuotere il pagamento. “A dì 29 dicembre scudi cinquanta moneta buoni al sudetto [Pietro Bernini] pagati per prezzo di una statua di marmo bianco di un san Bastiano”: così recita, in maniera inequivocabile, il documento rinvenuto nel 1998 che ha permesso di datare l’opera in seguito finita in Spagna, nonché di confermarne senza dubbio alcuno la committenza barberiniana. È invece trascorso un ventennio dal giorno d’inizio estate in cui il luogo che accoglie la più alta e densa concentrazione mondiale d’opere berniniane, ovvero la Galleria Borghese di Roma, riaprì i battenti dopo un lungo restauro che per sedici anni l’aveva tenuto chiuso. Naturale, dunque, attendersi che questo doppio anniversario venisse celebrato nella maniera più acconcia: una grande mostra su Bernini, che giunge nelle sale della Galleria Borghese vent’anni dopo la mostra sul Bernini giovane allora organizzata al fine di festeggiare la riapertura di quella che fu un tempo la residenza del cardinal Scipione Borghese.
Puoi il seguito dell’interessante articolo, con immagini delle opere esposte e una valida disamina critica dei pro e dei contro della mostra stessa cliccando qui